RESIDUO ZERO

È possibile ottenere un vino che abbia ZERO RESIDUI CHIMICI GARANTITI?

Cantina Sant’Isidoro lo sta già facendo


COSA È IL RESIDUO ZERO
La missione di Cantina Sant’Isidoro è dare continuamente valore aggiunto ai nostri vini.
Dal 2017 abbiamo iniziato un percorso che ha raggiunto il suo culmine nel 2021 e che ha tratto ispirazione dalle colline che ci ospitano: equilibrio perfetto fra flora, fauna e tradizioni locali.
Dopo un impegnativo programma di conversione, i nostri vini a partire dalla vendemmia 2021 vantano la certificazione RESIDUO ZERO.
La certificazione RESIDUO ZERO garantisce il consumatore finale che le produzioni viticole aziendali sono ottenute secondo tecniche di produzione integrata con un residuo di prodotti fitosanitari inferiore del 100% ai limiti previsti dalla normativa cogente di riferimento (<0,01 mg/kg).

PERCHÉ ALLORA QUASI NESSUNO UTILIZZA IL RESIDUO ZERO?
I motivi sono principalmente 2.
Il primo è dato dal fatto che scegliere RESIDUO ZERO significa investire sul proprio prodotto.
Oltre alla manodopera e ai prodotti 100% naturali di alta qualità, è necessario ingaggiare un consulente che avvii la pratica e un ente certificatore che controlli i prodotti utilizzati ed esegua analisi chimiche su uva e vini.
Il secondo motivo, invece, è ancora più profondo e strutturale: l’utilizzo dei soli prodotti 100% naturali (che vengono chiamati “bio induttori di resistenza”) NON È SUFFICIENTE a garantire una completa protezione del vigneto.
È necessario un grande lavoro di manodopera per la corretta gestione del vigneto in fase di potatura verde: dal germogliamento fino alla raccolta dell’uva.
Sono tutte operazioni (la scacchiatura, la sfemminellatura, la palizzatura dei tralci, la defogliazione) che agevolano ventilazione e irraggiamento solare all’interno del vigneto.
In questo modo sarà possibile scongiurare la proliferazione dei patogeni.

RESIDUO ZERO SIGNIFICA REALMENTE ZERO RESIDUI CHIMICI NEL VINO
La nostra certificazione RESIDUO ZERO attesta l’assenza di qualsiasi residuo chimico nell’uva e quindi nel vino derivante da diserbanti, prodotti fitosanitari e prodotti di sintesi.
Rappresenta il culmine del nostro percorso di conversione verso una viticultura altamente sostenibile.
Un organo di controllo, dopo aver verificato il quaderno di campagna con il registro dei trattamenti, esegue analisi chimiche multiresiduali prima sulle uve e poi sui vini, al fine di verificare la totale assenza di molecole chimiche di sintesi derivanti dai trattamenti fitosanitari del vigneto.
Cantina Sant’Isidoro ha quindi deciso di:
  • NON utilizzare concimi chimici di sintesi
  • NON utilizzare diserbanti chimici che notoriamente inquinano le falde acquifere e influiscono negativamente sulla vita degli insetti impollinatori
scegliendo, invece, di:
  • Seminare piante leguminose nell’interfila del vigneto che, una volta falciate ed interrate, rilasceranno azoto che migliorerà la qualità del terreno.
  • Investire in maniera ingente in risorse umane reali apportando beneficio all’indotto e garantendo un prodotto di qualità indiscussa

COME FUNZIONA RESIDUO ZERO: I BIOINDUTTORI E LA GESTIONE MANUALE DEL VIGNETO
I Bioinduttori sono sostanze di origine naturale (olio di arancia dolce, estratti di lievito, funghi antagonisti…) che risvegliano il sistema immunitario della vite rendendola più resistente agli attacchi dei principali patogeni (Peronospera e Oidio), senza bisogno di intervenire con fitofarmaci chimici.
Inoltre, il presupposto essenziale per il perfetto funzionamento del processo è la gestione manuale del vigneto, il quale richiede dedizione per ogni fase fenologica, a partire dalla selezione dei germogli, la palizzatura dei nuovi tralci, dalla sfemminellatura alla defogliazione, fino ad arrivare alla raccolta del grappolo maturo e assolutamente sano.
Il controllo dell’erba nel sottofila è eseguito meccanicamente utilizzando una macchina spollonatrice, le concimazioni sono state sostituite con la semina e il sovescio di Favino nell’interfila che rilascerà azoto migliorando la qualità del terreno; rame, zolfo e altri funghicidi chimici di sintesi sono stati sostituiti dai sopracitati bioinduttori.
RESIDUO ZERO vuol dire considerare la vite un essere vivente, in grado di reagire attivamente all’ambiente in cui vive.

CERTIFICAZIONE RINA N. AG/PRD/22/161